lunedì, novembre 29, 2010

Pescecane


E' un sogno lungo e articolato, ma ne ricordo soltanto pochi frammenti. In sostanza si tratta di questo: dei mafiosi cercano di catturare o colpire noi che lavoriamo al Ministero dell'Economia. Ogni volta riusciamo a sventare l'assalto e riusciamo ad eliminare questi gangster, che sono rappresentati nel sogno in forma grottesca, quasi caricaturale. Alla fine, però, veniamo catturati e condotti alla presenza del boss, del mandante. Anche questi è un personaggio grottesco, violento e molto grossolano. Fuggiamo con uno stratagemma, ma per raggiungere l'uscita dobbiamo attraversare una vasca d'acqua con un pescecane. E' molto pericoloso. Mi sveglio.

venerdì, novembre 26, 2010

Una festa con la zia


Il sogno è dello scorso ottobre. Stiamo andando ad una festa, e intravvedo molti amici del gruppo buddista. Ricordo distintamente Roberto R.. C'è anche mia zia M., ultraottantenne, ma io e Paola non abbiamo piacere a condurla con noi alla festa, perché sappiamo che rovinerà tutto con il suo atteggiamento e, inoltre, non vogliamo ritornare nella situazione da incubo che abbiamo vissuto per anni quando badavo a lei. Per questo motivo non la aiutiamo a camminare, non vogliamo assisterla, preferiamo che lo faccia qualcun altro, che alla festa la accompagnino e se ne occupino altre persone. Tuttavia non possiamo evitare un minimo di contatto. Lei è, come al solito, apparentemente indifesa e bisognosa, ma in realtà sottilmente accusatoria, colpevolizzante e anche molto critica e malevola verso tutte le persone con cui stiamo andando alla riunione, sulla riunione stessa, sul luogo dove si svolge e su mille altre cose. Dobbiamo prendere un ascensore perché Paola - in sedia a rotelle - non può salire le scale, ma sembra che questo non funzioni, soprattutto nell'opinione della zia che esprime perplessità anche sull'organizzazione della festa, sulla pulizia dell'ascensore stesso, sul fatto che nessuno si sia preoccupato di come possiamo salire le scale, eccetera. Invece l'ascensore funziona bene e ci porta dove dobbiamo andare. Anziché di un appartamento si tratta di una specie di villa o di spazio aperto, con un parco e un giardino con elementi barocchi o settecenteschi. Si va tutti verso una balaustra da dove si vede il punto centrale della festa: un grande albero, con neri uccelli che vi si poggiano e che volano tutt'intorno sfrecciando sulle nostre teste - credo siano uccelli finti, ma sono parte dell'allestimento scenico e molto suggestivi. L'atmosfera è un pò da Halloween, ma questa osservazione la faccio da sveglio, non è un pensiero del sogno. La zia, nonostante i nostri tentativi di allontanarla, è ormai con noi e continua ad essere scontenta della situazione e a criticare tutto, tuttavia vuole essere morbosamente presente nella situazione. Paola alla fine si arrabbia e, visto che la zia ha tutti questi problemi, decide che bisogna riportarla a casa, rinunciando noi stessi alla festa. Facciamo per tornare indietro ma ci troviamo a dover fronteggiare un'ampia e lunga scalinata. La zia è già sopra e continua a criticare e a lamentarsi, e noi abbiamo la forte impressione che le nostre difficoltà siano dovute a lei, ne sentiamo fortemente la presenza malefica. Paola cade perfino dalla carrozzella e, rotolandosi in terra, con la bocca insanguinata perché si è ferita, urla con quanto fiato ha in corpo tutto il nostro sdegno, la nostra oppressione e la nostra rabbiosa accusa alla zia: "Strega! Strega!" Mi sveglio di soprassalto.

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