lunedì, settembre 14, 2009

Il maestro


Siamo in una sala cinematografica con i membri dell'associazione buddista. Proietteranno un film attraverso il quale potremo conoscere meglio di quanto sia stato possibile fino ad oggi il nostro maestro e guida dell'organizzazione, il Presidente Ikeda. In effetti nel film egli è completamente diverso dal solito: è un giovane combattente di arti marziali, con un aspetto eccentrico, lunghi capelli e una grande velocità e bravura nei movimenti - di cui offre dimostrazione. Intorno a lui c'è un'ambientazione e un uso particolare di candele e altri elementi orientali che non sono tipici della nostra associazione. Da un lato sono contento di questa esibizione di tecniche marziali: mi sento incoraggiato nei miei esercizi cinesi. Dall'altro lato sono sconcertato: non è questo il maestro che conosco, e non mi piace molto, sono diffidente. Anche Paola è d'accordo con me. Mi guardo intorno un pò imbarazzato, per vedere quali sono le reazioni degli altri: fanno tutti finta di niente, come non ci fosse una differenza con il solito Ikeda, ma sono sicuro che sono altrettanto colpiti e sconvolti di noi. All'improvviso vedo, di persona e non in un filmato, l'Ikeda che conosco - lo avvicino e gli chiedo spiegazioni. Mi dice sorridendo che la persona del film è un soltanto attore che deve rappresentare quello spirito combattivo che lui, come maestro, vuole impersonare e trasmettere a tutti noi. Sono più che sollevato da questa dichiarazione, sono... commosso. Percepisco come un atto di grande generosità del nostro Sensei nel cercare un tale espediente per trasmetterci qualcosa, come se rinunciasse a sé stesso, qualcosa del genere. Emozionato, emozionatissimo lo abbraccio.
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Note: secondo Jung le immagini del Maestro o del Vecchio Saggio sono manifestazioni del Sé. Il lottatore di arti marziali, in questo sogno, è un suo travestimento, una parte dell'ombra, un espediente per raggiungere la coscienza, l'io e le componenti della personalità del sognatore, comunicando qualcosa di importante. Il sognatore inizialmente non si fida, non può prestare completo credito ad alcuni aspetti esotici del lottatore orientale, ma la commozione sottolinea la percezione di questo grande archetipo, di questo nucleo centrale, quando riesce finalmente a mostrarsi al di là di ogni punto di vista parziale o fraintendimento.

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